Cap.4
L’avvocato dell’avvocato
Franzo Grande Stevens
Franzo Grande Stevens, nato ad Avola nel 1928, è uno dei più grandi
avvocati italiani.
Di origini siciliane (una parte della sua famiglia proviene da un
ceppo inglese, da cui ha ereditato il cognome anglosassone) è
napoletano d’adozione e formazione per aver vissuto la sua
adolescenza all’ombra del Vesuvio, dove ha conseguitola maturità
classica e la laurea in giurisprudenza alla Federico II.
Dopo un proficuo praticantato nello studio dell’avvocato Francesco
Barra Caracciolo di Basciano, si trasferì a Torino dove incontrò il
successo professionale, divenendo il consigliere di fiducia del
padrone della Fiat, Gianni Agnelli, da cui il celebre soprannome di
“avvocato dell’avvocato”.
Nel 1976 partecipò, in qualità di difensore d’ufficio,al processo ai
capi storici delle Brigate Rosse assieme al Presidente del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Torino, Fulvio Croce, assassinato in
seguito dai terroristi. Sulla vicenda scriverà Vita d’un avvocato,
pubblicato per i tipi della Cedam, nel 2000, ad oltre vent’anni da
quell’omicidio.
Nel tempo ha seguito le vicende societarie dei gruppi industriali
più importanti del Paese ricoprendo, spesso, cariche dirigenziali al
loro interno. E’ stato Presidente della Toro, della Ciga Hotels,
della Cassa Nazionale Forense e dell’Ordine degli Avvocati. E’ stato
Vicepresidente della Fiat. Attualmente è Presidente della Fondazione
San Paolo e siede nei consigli d’amministrazione di IFIL e RCS.
E’anche Presidente Onorario della Juventus, una delle due squadre di
calcio torinesi, dopo esserne stato presidente dall’agosto 2003 al
2006.
Un processo, iniziato nel 2009, che lo vede coinvolto per l’equity
swap di Ifi-Ifil ed Exor, che nel 2005 consentì agli eredi Agnelli
di mantenere il controllo della Fiat e che, secondo l’accusa, fu
tenuto nascosto per molti mesi alla Consob ed al mercato, si è
concluso nel 2013 con la sua condanna ad un anno e quattro mesi dopo
l’annullamento dell’assoluzione da parte della Cassazione.
Lo studio torinese Grande Stevens mette radici in quello di Manlio
Brosio che, nel 1945, dopo la liberazione, lasciò l’attività forense
per darsi alla politica ed alla diplomazia divenendo vicepremier ed
ambasciatore nelle più prestigiose capitali e, successivamente,
senatore e segretario della Nato.
Essendo affiancato da colleghi esperti nei vari settori, dal
commerciale al tributario, lo studio fornisce ai clienti un’elevata
qualità professionale ed ha aperto altre sedi a Milano e Roma:
dapprima, nella capitale meneghina,ha acquisito la squadra di legali
dello studio americano Bryancave, quindi ha puntato su Roma con 10
collaboratori, tra i quali c’è Cristina, figlia di Franzo.
Tra i clienti di prestigio figura lo IOR, la banca vaticana
implicata in scandali finanziari mentre, tra i suoi collaboratori,
c’è l’avvocato Michele Briamonte, chiacchierato uomo di fiducia di
monsignor Roberto Lucchini, che lavora presso la Segreteria di
Stato, guidata dal potente cardinale torinese Tarcisio Bertone.
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