Cap.37
La moglie del ministro
Alessandrina Lonardo
Alessandrina Lonardo, detta Sandra, più nota come moglie dell’allora
ministro Clemente Mastella, nasce a Ceppaloni nel 1953. Dal 2005 al
2010 ha rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio Regionale
della Campania.
Nata nella frazione San Giovanni del comune di Ceppaloni, a 12 anni
si trasferisce con la famiglia ad Oyster Bay, sull’isola di Long
Island negli Stati Uniti, proseguendo gli studi alla "Oyster Bay
High School".
Una volta rientrata in Italia, dopo la maturità,
si laurea in filosofia all’Istituto Universitario
Orientale di Napoli.
Per alcuni anni insegna lingua inglese nelle scuole della regione ed
in seguito ricopre alcuni incarichi nel settore sanitario. Nel 1975
sposa il politico democristiano Clemente Mastella, con il quale
mette al mondo due figli: è nonna dal 2009.
Nel 2005, candidatasi per i Popolari UDEUR alle elezioni
regionali nella coalizione di centrosinistra, viene eletta
presidente del Consiglio Regionale della Campania: ha mantenuto
l’incarico fino alle successive consultazioni del 2010 nelle quali
l’UDEUR ha sostenuto il candidato di centrodestra Stefano Caldoro:
in quell’occasione, Sandra Lonardo è stata eletta consigliere
regionale nella circoscrizione di Benevento.
Sandra Lonardo è senza dubbio una bella donna, impegnata tra
incarichi politico-istituzionali, la villa di Ceppaloni con piscina
a forma di cozza e qualche viaggio ogni tanto, possibilmente a spese
del contribuente, giusto per non dimenticare di essere donna di
mondo che ha studiato negli Stati Uniti.
Per conoscerla meglio, utilizziamo un frammento di un’intervista di
Fabrizio Roncone a dimostrazione della sua apertura mentale.
“Anche soli, noi dell´Udeur avremmo votato contro questi Pacs“.
“La famiglia è una soltanto. Un uomo e una donna, che hanno un
progetto“.
“Fare figli. Due omosessuali possono fare figli?“.
Poi, però, lady Mastella ci tiene a non essere fraintesa. E precisa:
“Ma il mio non è un pregiudizio“.
“E´ una questione di cultura. Io sono cattolica. E anche Clemente lo
è“.
“E arrivai, come si sa, vergine al matrimonio. Come le dicevo:
principi, valori, cultura di un certo tipo“.
Accipicchia!
Quando il giornalista le fa notare che si parla di diritti civili,
lady Mastella dà il meglio di sé:
“E chi glieli nega, agli omosessuali? Io sono anche amica loro“.
Addirittura?
“Ma sì. Il mio parrucchiere, a Ceppaloni, è gay“.
Roba da non credere!
“E poi ne abbiamo altri di amici…così, di questo tipo, voglio dire“.
Ma tu davvero fai?
“Come no? Qualcuno lo abbiamo persino invitato a pranzo“.
Il 16 gennaio 2008 il gip di Santa Maria Capua Vetere ha disposto
gli arresti domiciliari per Sandra Mastella, ravvisando una
tentata concussione nei confronti di Luigi Annunziata, direttore
generale dell’ospedale di Caserta. L’arresto del presidente del
consiglio regionale campano si inquadrava in un’inchiesta più ampia
che vedeva implicati, oltre all’allora guardasigilli Clemente
Mastella (per il quale si sono ipotizzati vari reati, compresa la
tentata concussione nei confronti di Antonio Bassolino), anche
esponenti della giunta regionale campana, consiglieri regionali,
amministratori dell’Udeur ed il sindaco di Benevento Fausto Pepe.
Il 29 gennaio 2008 la X Sezione del Tribunale del Riesame ha
disposto la scarcerazione per Sandra Lonardo. In seguito, il
tribunale ne ha disposto la revoca degli arresti domiciliari ed
annullato l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Luigi Annunziata, finito sotto i riflettori per i suoi attacchi a
lady Mastella, era comunque molto noto per la sua passione politica
e per la rapida carriera nel mondo della sanità campana.
Democristiano doc, era stato vicino a Carmine Mensorio, politico
nolano morto suicida. Sparita la Balena bianca, aveva scelto di
seguire Clemente Mastella, del quale era stato a lungo uno dei
maggiori sostenitori della zona vesuviana. Il sodalizio era durato
fino ai primi giorni del 2008: il 16 gennaio di quello stesso anno,
il gip di Santa Maria Capua Vetere dispose gli arresti domiciliari
per Sandra Lonardo, allora presidente del consiglio regionale della
Campania, ravvisando una tentata concussione nei confronti di
Annunziata, nella sua funzione di direttore generale dell’ospedale
di Caserta. In seguito a questa inchiesta, fu rinviata a processo
con altre nove persone (tra cui gli ex assessori regionali al
Personale Andrea Abbamonte ed all’Ambiente Luigi Nocera ed i
consiglieri regionali Nicola Ferrero e Ferdinando Errico, mentre la
posizione del marito, eurodeputato, fu stralciata in attesa
dell’autorizzazione a procedere.
«Il presidente Lonardo mi chiese di nominare il primario di
ginecologia. Io dissi che non era possibile», raccontò ai giudici il
manager terzignese, che non risparmiò accuse anche ad altri
esponenti di vertice dell’Udeur. Fu un terremoto: Clemente Mastella
si dimise da ministro della Giustizia, qualche giorno dopo cadde il
governo Prodi. Dal canto suo, Annunziata continuò a fare il suo
lavoro e nel 2010 fu anche indagato per abuso d’ufficio, nell’ambito
di un’inchiesta della procura di Napoli (anche stavolta c’entravano
le nomine nel mondo della sanità).
Il 26 febbraio 2008 la Gazzetta Ufficiale pubblicò il decreto con
cui il Presidente del Consiglio sospendeva Sandra Lonardo dalle
cariche di presidente del consiglio regionale della Campania e
consigliere regionale. Il 21 ottobre 2009, in seguito ad una seconda
tranche della precedente inchiesta condotta dalla Direzione
distrettuale antimafia di Napoli, che la vedeva indagata con altre
63 persone per presunti episodi di corruzione e concussione di
esponenti dell’Udeur della Campania (in particolare presso l’Agenzia
regionale per l’ambiente), un provvedimento del gip di Napoli ne
dispose il divieto di dimora nella regione e nelle sei province
limitrofe di Latina, Frosinone, Isernia, Campobasso, Foggia e
Potenza.
Nel marzo 2011 fu rinviata a giudizio, con il marito Clemente
Mastella, per una presunta raccomandazione.
Per il momento si dedica a fare la nonna ma, siamo certi, la
rivedremo presto in azione.
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