Cap.29
Il siluro umano
Max Rosolino
Massimiliano Edgar Rosolino, più noto come Max Rosolino, è stato il
più grande nuotatore italiano di tutti i tempi.
Nato a Napoli nel 1978, campione olimpico a Sidney nei 200 misti, ha
confermato la sua supremazia l’anno successivo ai mondiali di
Fukuoka.
Tra il 1995 ed il 2008 è stato 14 volte campione europeo ed ha
conquistato più di 60 medaglie tra olimpiadi e campionati mondiali
ed europei.
Prima di passare ad una dettagliata descrizione dei suoi successi,
ricordiamo che per un periodo ha servito l’Arma dei Carabinieri e,
dopo essere stato fidanzato diversi anni con Roberta Capua, ex Miss
Italia, è attualmente legato a Natalia Titova, sua maestra di ballo
e partner nell’edizione 2006 della trasmissione televisiva “Ballando
con le stelle”, che lo ha reso padre di due bimbe, Sofia nata nel
2011 e Vittoria Sidney nata nel 2013.
Massimiliano, nato da padre italiano (Salvatore) e madre australiana
(Carolyn), si trasferisce a tre anni in Australia con la famiglia
per fare ritorno a Napoli all’età di sei.
Esordisce nel 1994 ai campionati europei giovanili di Pardubice
vincendo una medaglia d’argento nei 200 stile libero ed è uno dei
quattro vincitori della medaglia d’oro nella staffetta 4x200.
L’anno dopo, ai campionati europei giovanili di Ginevra, vince l’oro
nei 100, 200 e 400 metri stile libero e l’argento nella 4x200 in
stile.
Il mese successivo disputa la finale dei campionati europei assoluti
arrivando terzo con la staffetta 4x200 stile.
Il 1996, ad Atlanta, partecipa alla sua prima Olimpiade disputando
tre finali, ottenendo tre sesti posti.
Nel 1997 vince i suoi primi sette titoli italiani, tra i quali il
primo nei 200 misti, nuotando per il Circolo Canottieri Napoli, sua
squadra d’esordio, nella quale è allenato da Riccardo Siniscalco.
A giugno dello stesso anno, a Bari, ai Giochi del Mediterraneo,
vince sette medaglie ed un mese dopo, ai Campionati europei di
Siviglia, è secondo nei 200 stile libero dietro Paul Palmer mentre è
battuto nei 400 dall’amico Emiliano Brembilla.
Al debutto in Campionato del Mondo a Perth, in Australia, nel 1998,
conquista l’argento nei 200 stile libero ed arriva quinto nella
finale dei 400 ed ottavo in quella della staffetta 4x100 stile.
Nello stesso anno, in Italia vince nove titoli nazionali ed a New
York conquista l’oro nei 400 ed il bronzo nei 200 stile libero ai
Goodwill games.
Il 2000 è l’anno dei maggiori trionfi che lo portano ai vertici
europei e mondiali nello stile libero e nei misti. Nel 2002 ritorna
in Australia per allenarsi sotto la direzione del tecnico Ian Pope
ed agli europei di Dublino del 2003 conquista tre medaglie: oro nei
400 m, argento nei 200 misti e bronzo nei 400 misti. Dopo altre
partecipazioni a campionati vari, con alterne fortune, ai mondiali
di Shangai dell’aprile 2006 vince l’oro nella staffetta 4x200 ed è
anche medaglia di bronzo nei 200 e nei 400 stile libero. Sempre nel
2006, vince l’oro nella 4x200 agli europei di Budapest e due argenti
nei 200 e nei 400 stile libero.
Le ultime medaglie sono del dicembre 2008: è argento nei 400 stile
libero e bronzo nei 200 m. Le ultime partecipazioni a competizioni
importanti del 2009 (Giochi del Mediterraneo di Pescara, Mondiali di
Roma ed Europei in vasca corta di Istanbul) non hanno l’esito dei
precedenti successi.
In conclusione, Massimiliano Rosolino può vantare un palmarès di 163
medaglie costituito da 68 medaglie d’oro, 59 d’argento e 36 di
bronzo.
Ed infine arriviamo al consueto incontro personale con il
personaggio. Tutti sanno che il “siluro” è un bellissimo ragazzo,
alto, biondo, occhi azzurri, fisico statuario ma pochi sanno che è
nipote del celebre Rosolino, proprietario del ristorante più chic di
Napoli.
Una decina d’anni fa quando Massimiliano era all’apice del successo
e della popolarità, Marco Pannella mi incaricò di trovare un
candidato sindaco che guidasse la lista dei radicali a Napoli: io
pensai a Max, in grado di calamitare l’elettorato femminile di ogni
età con il suo sorriso e la sua prestanza fisica per cui organizzai
un incontro nel ristorante dello zio.
Ingenuamente, il ragazzo credeva che sarebbe stato eletto sindaco e,
poiché trascorreva molti mesi in Australia per allenarsi, declinò
l’offerta della candidatura, ritenendo di non poter far fronte al
suo impegno con gli elettori. Peccato: i suoi manifesti avrebbero
surclassato i volti patibolari degli avversari ed avrebbero portato
un buon bottino di voti ai radicali.
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