Cap.6
UN'AGGIUNTA AL CATALOGO DI LUCA GIORDANO
Giordano non smette mai di stupirci ed il suo catalogo, già
poderoso, si accresce ora con questa Fucina di Vulcano conservata a
Fabriano in palazzo Guerrieri.
Il tema trattato è frequente, ma il pittore lo affronta in maniera
originale, con in alto i fabbri impegnati a forgiare armi con
l’incudine, nell’unica parte luminosa della composizione, mentre la
grotta in primo piano è affollata da soldati in armatura con gli
elmi luccicanti, che si muovono tra un gruppo di tamburi, corazze,
spade e trombe a simboleggiare un trionfo della guerra.
La scena, apparentemente immobile, è viceversa percorsa da un ritmo
febbrile, che trasmette all’osservatore una sorta di frastuono
assordante ed una calma repressa, pronta a sfociare in urla ed
impeti irriverenti.
Un esempio di virtuosismo luministico, memore di Tiziano e
Caravaggio nei bagliori esplosivi di luce sulle armature, sfumati da
un buio opprimente.
L’autore dimostra in maniera efficace, in una sintesi linguistica
serrata, di aver amalgamato e fatto suoi, gli esempi di tutti i
grandi artisti del Cinquecento, da Tiziano, Tintoretto e Veronese,
fino a Caravaggio e Ribera.
L’opera va collocata cronologicamente nella piena maturità
espressiva dell’artista, quando tutte le fonti ispirative sono
pienamente elaborate in una pittura fluida e luminosa.
Il dipinto celebra i preparativi della guerra in un’atmosfera cupa
resa palpitante con formidabili chiaroscuri.
Un analogo schema compositivo, con un alternarsi di luci ed ombre,
lo ritroviamo nella Cattura di Cristo di Palazzo Predalbesa
Barcellona, che potrebbe essere coevo al dipinto in esame e che
Ferraresi e Scavizzi, nella loro monumentale monografia, collocano
sul finire del soggiorno spagnolo, già oltre il 1700 per le
stringenti analogie con la pala della chiesa di Santo Spirito dei
Napoletani a Roma o le due splendide tele di Santa Maria Egiziaca a
Napoli.
Un’importante aggiunta al corpus giordanesco che alla tenue luce
della caverna evoca il clamore ed il fragore delle battaglie in una
sorprendente sintesi narrativa.
Luca Giordano: Fucina di Vulcano, Palazzo Guerrieri - Fabriano
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