Cap.9
L’erede di Eduardo
Luca De Filippo
Luca De Filippo, nato a Roma nel 1948 dall’unione di Eduardo con
Thea Prandi, è da considerare, senz’ombra di dubbio, l’erede non
solo dei diritti ma, soprattutto, del lascito spirituale
dell’illustre genitore.
Vi è stato un momento della sua carriera in cui ha cercato uno
spazio autonomo, cimentandosi su testi di altri autori, impegnandosi
anche nella regia, ma il richiamo della foresta e lo scorrere
inesorabile del tempo, che hanno reso la sua fisionomia
sovrapponibile a quella del padre, lo hanno fatto ritornare ai testi
sacri della tradizione eduardiana.
Inizia a calcare il palcoscenico ancora bambino, portato in scena
dal padre Eduardo nella commedia scarpettiana Miseria e Nobiltà, che
lo vide esordire nel 1955 ad appena sette anni nella parte di
Peppeniello.
Dall’età di vent’anni recita con il padre in teatro e nelle
riduzioni televisive di numerosissime commedie edoardiane come
Sabato, domenica e lunedì, Filumena Marturano, Non ti pago, Napoli
milionaria!, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Le voci di
dentro cimentandosi anche con Pirandello (Il berretto a sonagli) e
svariate commedie di Eduardo e Vincenzo Scarpetta (O tuono ‘e marzo,
‘Na Santarella, Tre cazune furtunate).
Dopo il ritiro del padre dalle scene, fonda una sua compagnia, La
Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, che dal 1981 porta in scena
lavori eduardiani come Ditegli sempre di si, Non ti pago, Uomo e
Galantuomo, Napoli milionaria!, L’arte della commedia, Le voci di
dentro, Filumena Marturano, La grande magia ma anche opere di
Molière (Don Giovanni, Tartufo) e Pirandello (Il piacere
dell’onestà, protagonista Umberto Orsini, in cui Luca è solo
regista).Non mancano nel suo repertorio direzioni di commedie e
drammi del teatro contemporaneo come La casa al mare di Vincenzo
Cerami nel 1990 ed Aspettando Godot di Samuel Beckett nel 2001. Nel
1997 interpreta, con Anna Galiena, L’amante di Harold Printer con la
regia di Andrée Ruth Shammah.
Per la televisione è protagonista delle miniserie Quel negozio di
Piazza Navona (1969), Naso di cane (1987), Sabato, domenica e lunedì
(1990) e Mannaggia la miseria(2010), mentre al cinema è il padre di
Silvio nel film di Gabriele Muccino Come te nessuno mai ed
interprete di Venuto al mondo, regia di Sergio Castellitto, nel
2012.
Nelle stagioni teatrali 2010/2011 e 2011/2012 porta in scena, con
grande successo, la commedia paterna Le bugie con le gambe
lunghe,mentre quest’anno inaugurerà il cartellone del Teatro Bellini
di Napoli con La grande magia.
Il mio unico incontro con Luca avviene a Venezia, dove mi trovavo
per il Carnevale, grazie ai buoni uffici di un compagno di classe,
fratello minore di Marisa Laurito, che fungeva da manager della sua
compagnia.
Siamo sul finire degli anni Ottanta: quella edizione del Carnevale
prevedeva il gemellaggio tra Napoli e Venezia.
Finita la recita, fui ricevuto nel camerino dell’attore al quale
posi una domanda alla quale fu data una risposta approssimativa:
“Nel Sindaco del Rione Sanità vi è la figura di un medico che si
chiama Della Ragione. Poiché ho consultato gli elenchi degli
iscritti all’Ordine dei medici di Napoli e provincia dal 1900 ad
oggi e non vi è traccia di un sanitario con quel cognome, a chi si è
ispirato suo padre?”.
“Non so darle una risposta precisa, ma bisogna tener conto che
spesso Eduardo dava al personaggio un nome che lo identificava:
Bonaria, ad esempio, che bona… lo era realmente. Per cui credo che,
poiché il dottor Della Ragione alla fine della commedia firma un
referto in cui dice la verità, sottolineando in fede, credo che mio
padre abbia voluto trasformare il trionfo della “ragione sulla
falsità” nel suddetto cognome”.
La spiegazione mi convinse, anche se la verità rimarrà sempre in
dubbio e bisognerebbe interrogare lo spirito del grande artista che
vivrà fra noi fino a quando le sue opere saranno rappresentate ed
applaudite dal pubblico.
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