Cap.46
Dal biribisso alla tombola
A Sorrento, nel Museo Correale, un gioiello che meriterebbe un
maggior numero di visitatori, è conservato uno dei pochi esemplari
pervenutici di un gioco che ebbe grande successo nell’alta società
dell’epoca: il biribisso, un incrocio tra gioco dell’oca e monopoli,
una splendida tavola con un caleidoscopio di colori con molteplici
caselle raffiguranti le varie tappe del gioco.
Dal ‘700 in poi e fino ai nostri giorni, soprattutto durante le
festività natalizie, si è imposta la tombola con il caratteristico
“panariello” e la sorte legata ai numeri, inventata a Napoli nel
1734 e adottata in tempi recenti all’estero sotto il nome di bingo.
Si tratta di un gioco la cui genesi si lega all’esoterismo e più
precisamente alla cabala, detta anche càbbala o più esattamente
Kabbalah, dall’ebraico Qabbàlàh che significa ricezione, con la
quale si indicano le dottrine mistico-esoteriche ebraiche, riferite
a Dio e all'universo, rivelate ad una cerchia ristretta di persone e
poi tramandate di generazione in generazione.
Secondo la Qabbàlàh, nella Bibbia non esiste parola, lettera o
numero privo di un significato celato, nel solco del simbolismo sul
quale si basa il mondo stesso.
Su questa base i cabalisti formarono una dottrina interpretativa che
formulò una concezione secondo la quale, utilizzando la correlazione
numerologica tra lettere e numeri, era possibile calcolare il numero
preciso corrispondente ad ogni parola.
A tutto ciò si unì la convinzione che i sogni fossero lo sfogo
comunicativo delle forze extra umane, capaci però di manifestarsi
anche tramite accadimenti naturali che venivano considerati segni
del destino, e subito tradotti in numeri.
Si maturò così la codificazione e la numerazione dei simboli onirici
e fisici che divennero elemento per tentare la fortuna nella Napoli
del ‘700, città esoterica per antonomasia, dove il Lotto nacque come
gioco popolare benché clandestino.
Resa indipendente Napoli nel 1734, il re Carlo di Borbone, nel suo
illuminato progetto di sviluppo sociale e di accrescimento
culturale, volle ufficializzare il gioco del Lotto nel Regno per
strapparlo alla clandestinità che sottraeva entrate alle casse dello
Stato.
Trovò però l’opposizione del frate domenicano Gregorio Maria Rocco,
uomo di grande carisma e potere, noto in tutta la città perchè
capace di ispirare numerose iniziative grazie alle quali la
delinquenza fu decisamente arginata.
Il frate riteneva eticamente sbagliato introdurre un simile gioco in
un regno in cui gli insegnamenti cattolici erano alla base del
fondamento educativo. Si arrese al Re quando questi lo convinse che
il Lotto, se giocato clandestinamente, avrebbe potuto arrecare danno
alle tasche dei sudditi.
I due contendenti strinsero un patto secondo il quale il gioco del
Lotto sarebbe stato sospeso nella settimana delle festività
natalizie per evitare distrazione al popolo in preghiera. Ma ormai
quel gioco era entrato nel costume dei cittadini che a quel punto,
per non doverne fare a meno, si organizzarono per conto proprio.
Fu così che la fantasia popolare fece in modo che i novanta numeri
del lotto fossero infilati nei cosiddetti “panarielli” di vimini e
ognuno si disegnasse delle cartelle improvvisate con dei numeri
scritti a caso. Il gioco pubblico del lotto divenne gioco familiare
della tombola, figlio quindi del matrimonio tra il Lotto stesso e la
fantasia dei Napoletani. La parola “tombola” deriverebbe da
tombolare, ovvero roteare e far capitombolare i numeri nel “panariello”.
Gioco natalizio per eccellenza, proprio perché nato nel Natale del
1734, ma la Tombola è giocata a Napoli durante tutto l’anno nei
quartieri popolari dove per tradizione possono partecipare
esclusivamente donne che seguono la chiassosa chiamata dei numeri
effettuata dai “femminielli”, mentre agli uomini è consentito solo
assistere fermi sulla porta o alla finestra.
La tombola è un tradizionale gioco da tavolo originario dell'Italia
meridionale e specialmente tipico della regione della Campania
(Smorfia Napoletana). Sostanzialmente equivalente al gioco di
diffusione internazionale noto come bingo, la tombola è tecnicamente
un gioco d'azzardo, in quanto i partecipanti sono tenuti al
versamento di un somma in denaro che viene poi ridistribuita come
premio ai vincitori. Tuttavia, la tombola italiana viene normalmente
giocata in un contesto familiare (è un tradizionale gioco natalizio)
e le somme che si impegnano e si vincono hanno solitamente valori
puramente simbolici (quando non si scelga addirittura di utilizzare
premi di altra natura).
Il carattere casuale del gioco unito al talvolta notevole valore dei
premi in palio ha reso il termine tombola sinonimo di evento
fortunato o di acquisizione fortuita di una ricchezza o somma di
denaro.
Un giocatore con ruolo di croupier ha a disposizione un tabellone
sul quale sono riportati tutti i numeri da 1 a 90, e un bussolotto
riempito con pezzi numerati in modo analogo. Il suo compito consiste
nell'estrarre i pezzi in modo casuale, e annunciare agli altri
giocatori il numero uscito. L'annuncio generalmente include anche la
citazione di una delle immagini che la tradizionale smorfia
napoletana associa proprio ai numeri da 1 a 90 propri di un altro
gioco, il lotto, strettamente legato alla tombola.
I giocatori dispongono di una o più cartelle precedentemente
acquistate, composte da 3 righe, su ciascuna delle quali sono
riportati cinque numeri da 1 a 90. Ogni volta che il numero estratto
è presente su una o più delle sue schede, il giocatore "copre" la
casella corrispondente. Nella versione tradizionale della tombola,
le schede sono semplici cartoncini stampati e i numeri vengono
coperti con fagioli, ceci, lenticchie, pasta o altro materiale
disponibile dopo i cenoni natalizi come i gusci di frutta secca.
Tali cartelle sono realizzate in gruppi di sei in modo che in ogni
gruppo i numeri da 1 a 90 capitino una ed una sola volta.
Le cartelle vengono acquistate in numero variabile dai giocatori
secondo un prezzo unitario predefinito non necessariamente in
denaro. Similmente il giocatore che detiene il tabellone è tenuto a
versare l'importo relativo alle sei cartelle virtuali che compongono
il tabellone. È possibile, come variante alle regole classiche e
previo accordo generale, che il tabellone venga acquistato dal
croupier in forma parziale. È anche possibile che venga richiesto
per il tabellone un versamento ulteriore per compensare il fatto che
sul tabellone vengono sempre posizionati tutti i numeri estratti.
L'importo derivante dall'acquisto di tutte le cartelle e del
tabellone definisce il monte premi che viene di norma suddiviso in
vari premi di importo crescente.
Lo scopo ultimo del gioco è quello di realizzare la tombola, ovvero
arrivare per primi a coprire tutti i numeri presenti su una delle
proprie cartelle. Normalmente vengono anche assegnati premi minori
per risultati intermedi, come l'ambo (vinto dal primo giocatore che
copre due numeri presenti sulla stessa riga di una cartella), il
terno (tre numeri sulla stessa riga), la quaterna (quattro numeri
sulla stessa riga) e la cinquina (tutti e cinque i numeri della
riga). Talvolta viene assegnato anche un premio al cosiddetto
tombolino, ovvero alla seconda cartella in ordine di tempo a
totalizzare la tombola.
Una regola non sempre applicata, e poco comune in Campania, prevede
che chi vince un premio su una riga non può vincere il premio
successivo sulla stessa riga della stessa cartella. Quindi chi fa un
ambo sulla prima riga non può fare terno sulla prima, ma solo sulla
seconda e sulla terza, ma può comunque fare quaterna sempre sulla
prima riga. Questa regola ha lo scopo di distribuire con più
uniformità i premi (coerentemente col fatto che la tombola è intesa
come un gioco di aggregazione, al quale partecipano spesso anche i
bambini). Tuttavia l'interpretazione più in voga stabilisce che il
terno la quaterna e la cinquina possono essere eseguiti sulla stessa
riga, per consentire più vincite ex aequo.
Per il gioco della tombola a premi (tipicamente utilizzato in sagre
paesane, circoli ricreativi, etc.) sono disponibili dei fogli
contenenti sei schede standard ciascuno. Le schede contenute in ogni
foglio sono costruite in modo tale che il foglio contenga una ed una
sola volta tutti i numeri da 1 a 90 (6 schede x 15 numeri a scheda =
90). Tale disposizione è molto ingegnosa: mentre a prima vista la
ripartizione dei numeri sembra del tutto simmetrica (5 numeri e 4
spazi per riga), la prima colonna contiene solo 9 numeri (da 1 a 9)
e 9 spazi, le colonne intermedie contengono 10 numeri e 8 spazi,
mentre l'ultima colonna contiene 7 spazi e addirittura 11 numeri (da
80 a 90). Il fatto che i fogli di schede contengano tutti i numeri
ha un benefico effetto psicologico sul giocatore, il quale, potendo
segnare ogni numero estratto, ha l'impressione di procedere
speditamente verso la vittoria.
I fogli di cartelle di vecchia produzione inoltre hanno una
disposizione uniforme degli spazi rispetto ai numeri che li rende
gradevoli alla vista, mentre i fogli di produzione più recente (che
non copiano le vecchie disposizioni), hanno dei "grumi" di numeri e
vistosi spazi vuoti. Spesso le schede standard sono prodotte dalla
suddivisione in 6 parti dei fogli interi, in modo da rendere
uniforme la distribuzione dei numeri presenti.
I giocatori "professionisti" di tombola, possono arrivare a giocare
con due o tre fogli di schede contemporaneamente (per un totale di
18 cartelle). Dato che l'estrazione dei numeri può essere molto
veloce, questi giocatori devono poter segnare i numeri molto
velocemente. Un metodo per la segnatura veloce dei numeri è il
cosiddetto metodo "alla francese". In questo metodo si utilizza un
solo fagiolo per riga; per prima cosa si posiziona un fagiolo a
sinistra della prima casella di ogni riga. Ogni volta che viene
estratto un numero, il fagiolo della riga corrispondente viene fatto
avanzare fino alla prossima casella bianca verso destra. In questo
modo il numero di caselle bianche occupate indica quanti sono i
numeri estratti per ogni riga. Quando un fagiolo raggiunge la parte
destra della scheda si ha la cinquina. Quando tutti e tre i fagioli
di una scheda raggiungono il traguardo si ha la tombola. Questo
metodo permette di segnare i numeri molto velocemente anche se non
si può conoscere quali sono i numeri estratti ma solo quanti sono.
Tra i giochi simili alla tombola ricordiamo : il bingo, un gioco di
azzardo diffuso soprattutto negli Stati Uniti, ma ormai anche in
Italia ; il lotto e sue varianti come il Superenalotto, che è un
gioco gestito dallo Stato.
Infine segnaliamo che le probabilità di vincere per un giocatore
sono proporzionali al numero di schede acquistate ; la tombola si può
considerare una variante pittoresca della lotteria o della pesca di
beneficenza.
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