Cap.45
Una nuova attrazione turistica per Napoli
Napoli è piena di attrazioni turistiche, paesaggistiche e culturali,
ma da qualche mese se ne è aggiunta una nuova che rappresenta una
novità assoluta, unica ed irripetibile.
Tutti sapevamo che, per motivi di sicurezza, Ferdinando II aveva
incaricato Enrico Alvino di costruire un percorso sotterraneo,
rapido e protetto, che congiungesse Palazzo Reale con la Caserma
Vittoria. L’opera non fu conclusa e rimase circondata da condotte
idriche seicentesche con le relative cisterne.
Nelle vicinanze si trova una galleria scavata negli anni Ottanta,
attraverso la quale doveva transitare una linea tranviaria rapida,
presentata come una rivoluzione interna ai trasporti e che
fortunatamente non ha mai visto la luce, limitandosi a dilapidare
decine di miliardi con relative tangenti, altrimenti Napoli avrebbe
potuto vantare un altro record negativo: il primo affondamento di un
treno.
Nel frattempo tutto era stato sommerso da tonnellate di immondizia
ed invaso dalle acque, mentre una parte asciutta è stata adoperata
per anni dal Comune come deposito giudiziario per le auto
sequestrate.
Poi vi erano sotto Monte di Dio vaste grotte collegate ai palazzi,
che venivano adoperate come ricovero durante gli oltre cento
bombardamenti che hanno martellato Napoli. Ci sono tuttora
sorprendenti testimonianze: da borracce a materassi sfondati oltre a
vasini per una pipì d’emergenza. La guerra si faceva sopra le nostre
teste e molti, risalendo, avevano l’amara sorpresa di trovare la
propria casa distrutta.
In più punti sta sgorgando un’acqua rossastra, ricca di ferro e
minerali, come quella che una volta sgorgava al Chiatamone ed i
Napoletani raccoglievano nelle caratteristiche mammarelle sale da
falde che si credevano esaurite ed è un simbolo di speranza in
un’epoca di siccità nella quale il modo rischia di sprofondare.
Su questo magma scomposto si è esercitato con tenacia il lavoro di
due speleologhi, Minin e De Luzio, che in dieci anni, scavando a
mano e servendosi di carrucole artigianali hanno permesso queste
visite guidate, che ci permettono di conoscere Napoli nella sua
realtà di città pluristratificata con luoghi invisibili che
nascondono tracce di storie, di vite, di uomini.
Il percorso tradizionale di 530 metri prevede di visitare le grotte
che diedero riparo nei bombardamenti, dove si trovano le auto
sequestrate e le antiche condotte idriche, mentre nel nuovo percorso
“avventuroso” si scende nel tunnel moderno invaso dall’acqua per una
profondità di tre metri, dove vi è una piccola banchina ove attracca
una piccola zattera a remi, che permette di percorrere il fiume alla
fioca luce di due lampade ad olio, guidati ogni cento metri da altre
tenui fiammelle che indicano il percorso. Non si vede e non si sente
niente, si naviga nel nulla sotto terra. Un’esperienza emozionante
che ci fa vivere tempi lontani quando la mitologia dominava sulla
razionalità.
A breve partirà anche un’opzione “speleo” per i più audaci che
potranno, opportunamente imbracati calarsi nei pozzi, ovviamente
assistiti da speleologhi esperti. Quindi un nuovo motivo per
trascorrere un fine settimana all’ombra del Vesuvio, anche in pieno
inverno, perché sottoterra la temperatura è stabilmente a 18°.
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Ferdinando II di Borbone
Tunnel borbonico
Auto sequestrate
Servizi igienici
Nel tunnel con la zattera
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