Cap.6
Un disegno inedito di Aniello Falcone
Per il Falcone la pratica del disegno costituisce un proficuo
esercizio che lo impegna quotidianamente, sia per studi preliminari
ai suoi dipinti ed ai suoi affreschi, sia per realizzare fogli,
spesso a sanguigna, destinati ad essere commerciati. A differenza
dei dipinti, raramente firmati o siglati, la produzione su carta è
quasi costantemente accompagnata dalla firma per esteso, segno che,
dopo essere serviti allo studio preliminare, i fogli passavano sul
mercato. I soggetti rappresentati erano i più vari, dalle accademie
alle battaglie ed anche disegni di paesaggio, molti dei quali
vennero acquistati da don Gasparo De Haroy Guzman, meglio conosciuto
come marchese del Carpio, vicerè a Napoli al tempo di Carlo II re di
Spagna; sicuramente di sua proprietà era un Paesaggio con un mulino,
una sanguigna oggi in collezione privata a Somerset, che oltre alla
firma ”A. falcone” porta iscritto sulla montatura “del marchese del
Carpio”, mentre soggetti simili sono costituiti dalla Casa sul mare
e Scogli in riva al mare entrambi conservati nel Gabinetto dei
disegni agli Uffizi. Il nobile possedeva ben trenta volumi di
grafica antica e contemporanea, dei quali quattro album sono presso
la Biblioteca Nazionale di Madrid, mentre gran parte è andata
dispersa, come un prezioso taccuino esitato nel 1964 alla Christie’s
di Londra, dal quale proveniva il disegno precedentemente descritto.
Il materiale conservato in Spagna è quasi tutto inedito e dovrebbe
costituire il punto di partenza per un avanzamento degli studi
sull’artista, perché soltanto dall’esame dei disegni e da una più
attenta lettura degli affreschi si può ricavare una bussola per
identificare dipinti di Falcone non battaglista.
Il De Dominici mostra di conoscere e di apprezzare i disegni di
Falcone quando afferma che “aggiunge alla forza di Ribera la
dolcezza di Guido”.
Alcuni esiti della sua applicazione possiedono uno straordinario
vigore ed uno stupefacente impatto visivo come il famoso Ritratto di
Masaniello di cui parleremo più avanti, conservato alla Pierpont
Morgan Library, secondo il Saxl un adattamento di un disegno di
Leonardo da Vinci, eseguito in vista della realizzazione della
Battaglia di Anghiari.
Alla figura del Falcone va strettamente riferita quella di Andrea Di
Lione, anch’egli valente battaglista, interessato alla grafica nella
stessa ottica ed a sua volta proprietario, come si evince dal suo
testamento di numerosi disegni dei suoi colleghi. E’ difficile, come
vedremo, la distinzione delle battaglie dei due pittori, analoga
difficoltà si incontra nell’attribuire i disegni, tenendo conto,
come ha sottolineato la Causa Picone, che la linea di demarcazione
tra gli elaborati grafici del Falcone e del Di Lione si presenta più
evidente e sensibile negli studi per i dipinti, impercettibile
invece nelle accademie di nudo.
Tale sottile distinguo non è stato ancora affrontato dalla critica,
anche se si può affermare che i disegni del Falcone sono più
dinamici ed impregnati di vigore naturalistico, mentre il Di Lione
appare più compendiario e con un’eco più flebile.
Una importante aggiunta al già cospicuo catalogo dell'artista è
costituito da un disegno(fig. 01) delle Galerie De Bayser di Parigi,
firmato "An. Falcone", il quale rappresenta lo studio di un pittore,
con un artista intento al cavalletto, un personaggio che ammira il
suo lavoro ed un avventore, elegantemente vestito, pronto ad
acquistare una nuova opera.
La grafia è quella che caratterizza lo stile dell'Oracolo delle
battaglie, il quale, oltre a studi preparatori per i suoi dipinti,
eseguiva disegni autonomi molto richiesti dalla committenza.
fig. 01
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