Le
chiese di Ischia:
di
Achille della Ragione
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vicina nel cuore
Recensione
Finalmente vede la
luce il libro “Ischia sacra guida alle chiese” di Achille della
Ragione,
licenziato alle stampe dall’editore Clean. Fra pochi giorni, oltre che nelle
librerie, sarà reperibile in tutte le edicole dell’isola e costituirà uno
strumento indispensabile per i sempre più numerosi turisti che, frequentano
Ischia non solo per le sue bellezze naturali o per le cure termali, ma anche
perchè attirati dalle numerose testimonianze storiche, che spaziano dall’VIII
secolo a.C. ai nostri giorni e le chiese, poco meno di cento, un numero enorme
rispetto agli abitanti, costituiscono la punta di diamante di questo
patrimonio artistico poco conosciuto fino all’uscita di questo libro, che
meritoriamente colma un vuoto culturale nella conoscenza della storia
ischitana. I nostri lettori ricorderanno l’uscita, a puntate, ogni sabato per
molti mesi, di gran parte del libro sulle pagine del”Golfo”, perchè
l’autore, il professor Achille della Ragione, collaboratore del quotidiano,
volle fornire agli ischitani, in anteprima, il frutto delle sue ricerche e dei
suoi studi. Il libro è arricchito da circa 200 foto inedite a colori
realizzate da Dante Caporali e Francesco Di Meglio, che illustrano in maniera
esaustiva architetture, dipinti e sculture. Per chi vorrà seguire l’autore
nel suo viaggio affascinante attraverso le chiese isolane vi è la certezza di
inattese gioie per gli occhi e per lo spirito, infatti soprattutto tra i
dipinti ve ne sono numerosissimi a di poco eccezionali e di giganti del
pennello da Andrea Vaccaro a Mattia Preti, da Giuseppe Simonelli a Niccolò De
Simone, da Marco Pino a Pedro Fernandez, da Giacinto Diano a Paolo De Matteis,
da Decio Tramontano ad Evangelista Schiano, oltre a due indigeni doc come
Cesare Calise ed Alfonso Di Spigna, mattatore incontrastato di struggenti pale
d’altare e tantissimi altri, alcuni ancora da scoprire come l’ignoto
allievo di Cavallino della Cattedrale del Castello aragonese o il misterioso
ed eccelso autore dello splendido trittico del Duomo di Forio.
Peppe
D’Ambra
Il Golfo 31 maggio 2005
www.napoli.com
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Prefazione
Ischia non è soltanto una località giustamente famosa in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, ma anche uno scrigno di preziose testimonianze storiche, che spaziano dall'VIII secolo a.C. ai nostri giorni.
Le chiese, poco meno di cento, un numero enorme rispetto agli abitanti, costituiscono la punta di diamante di questo patrimonio artistico ancora poco esplorato dagli studiosi e pressochè sconosciuto alle centinaia di migliaia di frequentatori dell'isola.
Le condizioni per usufruire di queste ricchezze sono tutte presenti: i luoghi di culto e le opere esposte sono per la quasi totalità restaurati di recente e aperti dalla mattina alla sera a fedeli e visitatori, al di là degli orari delle funzioni religiose, una cosa impensabile a Napoli, dove chiese famosissime sono negate alla fruizione. I custodi dei luoghi sacri sono sempre gentilissimi e spesso appassionati
studiosi.
L'unica pecca la mancanza, salvo rare eccezioni, di opportune targhette sotto i dipinti e le sculture ed all'ingresso delle chiese, che forniscano ai visitatori le necessarie informazioni sugli artisti e sulle opere esposte.
La causa di questa carenza deriva in parte dalla mancanza di uno studio esaustivo ed attendibile
scientificamente sul patrimonio artistico, un libro che esponga, con opportune illustrazioni l'"Ischia sacra". Ed il nostro lavoro, frutto di lunghi e difficili studi, che viene finalmente licenziato alla stampa, dopo essere comparso a puntate settimanali sulle pagine del quotidiano " Il Golfo", tenterà di colmare questa vistosa lacuna.
A chi vorrà seguirci in questo affascinante viaggio attraverso le chiese isolane promettiamo la scoperta di inattese gioie per gli occhi e per lo spirito, infatti soprattutto tra i dipinti ve ne sono numerosissimi e di autori di primo piano, da Andrea Vaccaro a Mattia Preti, da Giuseppe Simonelli a Niccolò De Simone, da Marco Pino a Pedro Fernandez, da Giacinto Diano a Paolo De Matteis, da Decio Tramontano ad Evangelista Schiano, oltre ai due indigeni doc Cesare Calise ed Alfonso Di Spigna, mattatore incontrastato di struggenti pale d'altare e tantissimi altri, alcuni ancora da scoprire come l'ignoto allievo di Cavallino della Cattedrale del Castello aragonese o il misterioso ed eccelso autore del trittico del Duomo di Forio.
Tutti i comuni sono ricchi di testimonianze del passato, in particolare Ischia Ponte e Forio ne hanno la maggiore concentrazione, ma come dimenticare Santa Restituta in Lacco Ameno con i suoi severi resti archeologici, Casamicciola, che pur colpita da rovinoso sisma del 1883, ha conservato i reperti artistici più importanti, Barano e Serrara Fontana, dove le scoperte nelle numerose chiesette sparse frazione per frazione, diventano ancora più miracolose e sorprendenti.
Non resta allora che cominciare la lettura, buon viaggio.
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