Cap.52
L’ineffabile governatore
Stefano Caldoro
Stefano Caldoro, nato a Campobasso nel 1960, esponente del popolo
della libertà è l’attuale governatore della Regione Campania,
succeduto a Bassolino nel 2010. laureato in scienze politiche,
giornalista e consulente aziendale, ha iniziato giovanissimo la sua
carriera politica, ad appena 25 anni, grazie all’appoggio del padre,
parlamentare di lungo corso nelle file del partito socialista,
divenendo consigliere regionale.
Ed a quell’epoca risale il mio incontro con il personaggio. L’allora
assessore alla sanità mi chiese ad un mese dell’inizio della
campagna elettorale di presentarmi come candidato per portare voti
al suo partito ed in cambio avrebbe brigato per far ottenere ad una
clinica privata napoletana, da me indicata l’autorizzazione a
svolgere interruzioni di gravidanza; una circostanza prevista dalla
legge 194, anche se mai messa in pratica.
Il mio studio andava a gonfie vele con migliaia di clienti ed il mio
nome era divenuto famoso dal 1978, perché comparso in prima pagina
su tutti i quotidiani per una clamorosa autodenuncia. Ero un
candidato appetibile, perché portavo una massa di voti.
Improvvisai una campagna elettorale comparendo sui giornali con un
motto: “Alla Regione della Ragione”, con Caldoro mi accordai per
appoggiarci a vicenda, io segnalavo il suo nome al mio entourage più
stretto, mentre lui mi disse: «Ti farò uscire 500 preferenze a
Sant’Antimo», dove contavo di prendere 100-200 voti e ne presi
invece 700. Fui tra i primi dei non eletti e tornai senza problemi
alla mia professione, mentre Stefano non si è più fermato.
Diventa deputato nel 1992 sempre con il PSI, mentre nel 1994, dopo
lo scioglimento del suo partito aderisce al gruppo Socialista che si
schiera con la coalizione del Popolo delle Libertà.
Nel 1999 viene candidato, per il centrodestra, alla presidenza della
Provincia di Napoli, risultando sconfitto.
Nel 2001 è tra i fondatori del Nuovo Partito Socialista Italiano e
il partito aderisce alla coalizione della Casa delle Libertà che
sostiene Silvio Berlusconi. Dopo la vittoria di Berlusconi, al
momento delle nomine per il Governo Berlusconi II, Caldoro viene
nominato prima sottosegretario e poi, dal 30 dicembre del 2004,
viceministro di Letizia Moratti al Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca. Con la costituzione del Governo
Berlusconi III, viene promosso Ministro per l'Attuazione del
Programma di Governo, carica che mantiene dal 23 aprile 2005 fine
alla fine della Legislatura nel 2006.
Al V Congresso dell'ottobre del 2005 del Nuovo PSI, che sancisce una
spaccatura perentoria fra due opposte fazioni, l'una guidata da
Gianni De Michelis favorevole a rimanere nella CdL e l'altra da Bobo
Craxi favorevole a passare col centro-sinistra, Caldoro si schiera a
sostegno del segretario nazionale De Michelis manifestando
l'intenzione di rimanere nella CdL. Tuttavia, con il successivo
svolgimento del consiglio nazionale, Caldoro è al centro di un
"terzo fronte" all'interno del partito, che sceglie di stare con De
Michelis per evitare altre spaccature, ma non ne condivide la linea
politica. I due si astengono dal voto per la riconferma del
segretario.
Nella primavera del 2007 Caldoro contrasta la scelta di De Michelis
di prendere parte al progetto Costituente Socialista insieme coi
Socialisti Democratici Italiani, giungendo ad una divisione del
partito. Svolge con la sua componente maggioritaria un congresso il
23 e 24 giugno all'Hotel Midas di Roma che lo designa Segretario
Nazionale del Nuovo PSI. Successivamente, assume la direzione
politica del giornale di partito Socialista Lab.
Nel 2008, in occasione dell'annuncio da parte del leader del
centrodestra Silvio Berlusconi della creazione di un nuovo soggetto
unitario della coalizione il Popolo della Libertà, aderisce fin dal
principio al processo costitutivo del nuovo partito col Nuovo PSI.
Alle elezioni politiche del 2008 viene candidato, in quanto
Segretario Nazionale del Nuovo PSI, all'interno delle liste del PdL
nel collegio Campania 1 come terzo in lista dopo Silvio Berlusconi e
Gianfranco Fini, viene eletto e aderisce al gruppo del PdL alla
Camera. Con il suo Nuovo PSI è fra i fondatori nel marzo del 2009
del Popolo della Libertà e lui stesso fa parte della Direzione
Nazionale del nuovo partito.
Per la tornata elettorale regionale del 28-29 marzo 2010 viene
candidato ed eletto alla Presidenza della Regione Campania con
l'appoggio dello schieramento di centrodestra formato da PDL, La
Destra, UDC, UDEUR, Alleanza di popolo, Noi Sud, Alleanza di
Centro-Democrazia Cristiana e Lista per Caldoro Presidente.
La vittoria viene conseguita con il 54,2% dei consensi contro il 43%
del suo principale sfidante, Vincenzo De Luca (PD), (Roberto Fico
resta all'1,34% e Paolo Ferrero all'1,35%) e Caldoro diventa il
nuovo Presidente della Regione Campania. Il dato elettorale lo vede
vincente in quattro province campane su cinque (Napoli, Caserta,
Avellino, Benevento).
La campagna elettorale non fu priva di colpi di bassi, come quello
dell’imprenditore Flavio Carboni, il quale come confermano alcune
intercettazioni telefoniche, avrebbe, in combutta con il
sottosegretario Cosentino, operato alla collazione di un dossier
diffamatorio, che dipingeva Caldoro come assiduo frequentatore del
mondo dei transessuali.
Governatore della Campania è impresa improba ai limiti dell’assurdo,
la sua azione è cronaca dei nostri giorni, non ancora storia, per
cui per il momento sospendiamo il giudizio sulla sua attività,
spesso in contrasto con quella del sindaco di Napoli.
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