la corolla di un fiore
Tutto l’universo mette in mostra la meravigliosa armonia logica che
ha guidato la mente suprema artefice della sua creazione, dal
macroscopico al microscopico, dalla regolarità delle foglie alla
struttura degli atomi, dalla perfezione del moto gravitazionale alla
precisione nella sequenza degli amminoacidi che compongono una
proteina.
Anche la mente più ingenua di un bambino può notare la bellezza dei
fiori in un campo o il mistero di un seme che, gettato nel terreno,
dà luogo ad una pianta. Le regolarità geometriche che si osservano
in natura sono sbalorditive e fecero affermare a Galileo che le
leggi fisiche sono scritte in linguaggio matematico, mentre Keplero,
nella perfetta armonia intuiva come la mente del Creatore si fosse
espressa seguendo un rigoroso modello geometrico.
Possiamo osservare queste caratteristiche in infiniti esempi,
soprattutto nelle configurazioni spaziali delle molecole, come
nell’acqua, dove l’angolo formato dagli atomi di idrogeno legati
all’ossigeno misura 150° e basterebbe la variazione di un solo grado
per cambiarne completamente le proprietà, fondamentali per
l’esistenza della stessa vita.
Anche nei reticoli cristallini viene rispettata una simmetria
geometrica, ma il massimo della perfezione possiamo ammirarlo nella
molecola del DNA, base di tutto il mondo vivente, costituita da due
filamenti (formati da fosfati e glicidi), avvolti in una doppia
elica e uniti tra loro da coppie di basi (adenina-timina,
citosina-guanina).
Un altro esempio di armonia preso dal mondo vegetale è la
fillotassi: la distribuzione logica delle foglie sul fusto delle
piante, la quale presenta sostanziali differenze a seconda delle
necessità biologiche delle varie specie, come i girasoli che durante
la crescita variano l’orientamento da est ad ovest nel corso della
giornata per sfruttare al massimo i raggi del sole con una rotazione
di 137,5°, movimento inutile dopo la maturazione. Una mirabilia che
colpì anche l’attenzione e la fantasia dei popoli primitivi.
Pianta di agave
Spostandoci nel mondo animale una organizzazione intelligente dello
spazio col massimo rendimento ed il minimo consumo ci è offerto
dalle celle delle api, la cui forma esagonale produce lo spazio
necessario per il miele con il minimo impiego di cera, consentendo
l’utilizzo completo della superficie a disposizione.
La particolare forma di spirale logaritmica che abbiamo visto nei
girasoli la ritroviamo identica nel nautilo, nelle conchiglie e nel
volo del falco pellegrino.
Di fronte a manifestazioni così perfette di ordine, armonia e
potremmo aggiungere bellezza, riscontriamo una finalità così
smaccata che nessuno scienziato per quanto ateo, può negare.
La stretta relazione che lega l’informazione genetica alla sua
espressione fenotipica, il seme allo sviluppo della pianta, l’organo
alla sua funzione sono innegabili ed oramai il concetto di
teleonomia, propugnato da Jacques Monod nel suo celebre libro: ”Il
caso e la necessità”, il quale riferiva tutto alla selezione
naturale su strutture formatesi spontaneamente senza alcuna finalità
precostituita, non trova più il credito indiscusso di cui ha goduto
per decenni. Infatti, le più recenti ricerche nel campo della
biologia evolutiva lasciano trapelare principi e regole che ancora
non conosciamo compiutamente.
Una spaccatura delle Dolomiti
Una penna di Pavone
Riferirlo ad un’intelligenza esterna, che l’ha creato con leggi
proprie è stato riconosciuto da sommi scienziati, in primis
Einstein. La creazione non è stato un evento statico e immutabile,
ma ha subito e subisce continue variazioni, compito della scienza è
quello di ricostruire le tappe di questo dinamismo, in base alle
informazioni di cui dispone, le quali aumentano giorno dopo giorno.
Il cielo stellato che ci affascina in una notte d’agosto è una
rappresentazione di un remoto passato, che ha impiegato un tempo
tale, prima di giungere ai nostri occhi, che molte di quelle stelle
non esistono più.
La stessa terra sulla quale viviamo ha subito una serie di
cambiamenti nell’atmosfera, nei mari, nei continenti, negli stessi
esseri viventi che la popolano prima che si creasse un habitat
adatto al formarsi della vita, ha conosciuto, terremoti
devastazioni, cadute di meteoriti ed eruzioni vulcaniche. Nella
lunga storia della vita si è passati dagli esseri unicellulari
all’uomo.
Se ammiriamo le dolomiti, dobbiamo immaginarci una lunga storia
geologica di centinaia di migliaia di anni. Solo l’uomo è in grado
di apprezzare quest’armonica bellezza, ma non riesce a coglierne
pienamente la finalità, salvo che non sia stato creato per dare un
senso a questo straordinario progetto. Il suo smisurato orgoglio gli
ha fatto credere a lungo di costituire il centro dell’universo e di
avere anche un destino dopo la morte, prima che cominciasse ad
insinuarsi il dubbio e a rendersi conto della sua caducità.
Sono pensieri che ci danno l’idea della nostra miseria della nostra
nobiltà; sperduti nell’infinita immensità degli spazi, destinati a
vivere un lampo a confronto dell’eternità, non riusciamo a credere
che la nostra coscienza si sia accesa per caso, a contemplare un
universo ostile o quanto meno indifferente al nostro destino.
Ammonite fossile
Jacob Bouttats
La creazione degli uccelli e dei pesci XVII secolo
Pamplona museo della Navarra |