Santità, Voi non avete consuetudine
con il male, per questo non lo avete riconosciuto annidato nelle
prime file in piazza del Plebiscito, tra politici corrotti e
baciapile occasionali
in gara per ricevere il
sacramento dell’Eucarestia. Non vi siete avveduti del truce
filisteo, abituale adoratore del vitello d’oro, sceso dal Nord per
l’ostia televisiva, della voce quequera che chiedeva insistentemente
denaro per una sfortunata città, che ne ha sì bisogno, ma solo dopo
un profondo rinnovamento spirituale, oppure l’ateo inveterato,
nemico giurato della Chiesa salvo nelle occasioni eccezionali. Ed
alle loro spalle premevano per il rito del baciamano eurotelevisivo
amministratori corrotti, malversatori abituali, usurai incalliti,
bestemmiatori immarcescibili e tutta quella feccia che ha portato la
regione sul fondo del baratro.
Per l’occasione hanno ripulito il suo
percorso, tolto cumuli di puteolente spazzatura, colmato voragini
nelle strade, allontanato per poche ore scippatori e spacciatori,
truculenti magnaccia e sguaiate prostitute.
In seconda fila vi era la Napoli vera
che non le hanno fatto conoscere: i disoccupati cronici, i giovani
senza futuro, i pensionati alla fame, i commercianti strangolati dal
pizzo, i lavoratori al nero per 500 euro al mese, ma soprattutto la
folla degli onesti costretti in un angolo dalla prepotenza dei
vincitori.
Santità, Voi non avete potuto
raccogliere il disperato grido di dolore degli abitanti delle
periferie degradate, vedere le antiche chiese cadere in rovina, gli
abusi edilizi ubiquitari, l’esercizio spietato della prevaricazione
come regola di vita.
Santità, grazie per aver indicato la
possibilità per Napoli di divenire punto di riferimento nel dialogo
tra popoli e fedi diverse, Napoli, antica e gloriosa capitale,
costretta al rango di capitale della monnezza e della malavita,
Napoli dove per millenni lingue e culture aliene hanno sempre goduto
di accoglienza e tolleranza.
Santità, Voi non ne avete bisogno,
fate che l’augurio del cardinale: A Maronna t’accumpagna” faccia da
viatico per i napoletani nel lungo viaggio dal buio delle tenebre
verso la luce.
Achille della Ragione
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